IL CENTRO FAUNISTICO
Il Centro Faunistico Monte Fuso è stato istituito nel 1972, grazie al particolare impegno ed interessamento del dott. Bruno Sassi, medico veterinario del luogo ed amministratore Provinciale. Il Centro è di proprietà della Provincia di Parma.
Nel Centro sono presenti oltre cento ungulati: cervi, daini e mufloni. Si possono osservare anche alcune specie di galliformi e durante le visite, possibili attraverso una ricca rete sentieristica, non è difficile incontrare le tracce di scoiattoli, ghiri, volpi, tassi o faine.
Sono a disposizione dei visitatori le seguenti strutture e servizi: centro visite e ufficio informazioni, bar-ristorante, area attrezzata per la sosta dei camper, parco giochi per i bambini, area picnic, aula didattica e sala convegni.
AMBIENTE, FLORA e FAUNA
Il Centro Faunistico Monte Fuso si estende su un’area complessiva di 45 ettari, distinta in due diversi tipi principali d’ecosistema: boschi di latifogli misti (75% della superficie) e prati polifiti permanenti (25% della superficie). Il territorio in cui è localizzato il Centro Faunistico è tipicamente di alta collina - montagna. La quota massima è di 960 m. in corrispondenza del crinale, nella parte sud del Centro. La quota minima è m. 840 localizzata all’estremità nord-est.
Nel recinto Faunistico sono presenti oltre 100 ungulati in semilibertà: cervi, daini e mufloni.
Varie ed interessanti sono le specie arboree autoctone presenti: quercia, castagno, ciliegio, noce, melo selvatico, carpino, frassino, pero selvatico, acero, sono le principali. Un’attenzione a parte merita “il Grande Tiglio” pianta secolare del Centro, che assume un importante valore nell’attività didattiche e nelle visite guidate.
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PERCORSO ARTE NATURA
Il progetto WE WERE HERE è nato nel 2016 con l’intenzione di creare un percorso d’arte integrato nell’ambiente naturale del Parco.
Il bosco è il luogo dove ci si può perdere, cadere, smarrirsi per poi ritrovare la strada, rinnovati. Questa è la potenza del bosco e qui WE WERE HERE ha voluto tracciare un percorso intimo, sapientemente articolato, dove lo stupore ha la meglio, e non è forse questo lo scopo dell’Arte?
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